QUELLA PROPOSTA INDECENTE - 1° capitolo - Pescara Trasgressiva

QUELLA PROPOSTA INDECENTE - 1° capitolo - Pescara Trasgressiva

Irina lanciò al suo giovane marito un'occhiata di imbarazzo, fece un debole sorriso e riportò la sua attenzione sull'uomo seduto dietro la scrivania davanti a loro. Era il dott. LUCA, direttore della banca con cui erano già pesantemente indebitati. - Direttore, come le ho antipato, le cose sono diventate davvero difficili per noi. Gli affari sono stati andati male negli ultimi mesi, però sono sicuro che ci riprenderemo in fretta. - Capisco... Rispose  (il direttore) mentre lentamente chiudeva il loro fascicolo. Si sistemò di nuovo sulla sedia e alla fine disse: - E quando si potrebbe ottenere la restituzione di questo nuovo prestito? - Il più presto possibile, le stiamo solo chiedendo di essere paziente. - Siete già in arretrato di tre mesi con il mutuo... Intervenne Irina con tono sicuro. - Sappiamo di esserlo... Come ha detto mio marito Mauro, con le svendite di fine anno, ci riprenderemo e pagheremo tutto ciò che vi dobbiamo. - Temo di no... Confessò il marito amaramente. Lanciò un'occhiata preoccupata alla moglie e riportò la sua attenzione sul direttore che doveva concedere il prestito. Che infatti rispose seccato. - E così la banca continua a perdere denaro e gli interessi di mora crescono... - Sì, lo so... Ma con questa crisi, l'affitto per il negozio e le spese fisse... - Queste son solo chiacchiere. Sapete che potrei iniziare un procedimento legale per recuperare i soldi che vi abbiamo prestato? Irina era mortificata. Erano sposati da soli due anni e si trovavano in un mare di debiti. LUCA si adagiò di nuovo sulla sedia, alternando lo sguardo tra i due. Si spostò leggermente mentre il silenzio continuava, indugiando su di lei ancora per un po'. Irina non era propriamente bella, il viso non era un granchè, ma era incredibilmente sexy e trasudava sesso da tutti i pori. Un metro e settantacinque di carne soda e ben distribuita fra tette, culo e cosce. E in più “Quell'aria da bambina, che non gliel'ho detto mai, ma io c'andavo matto...”, come diceva una vecchia canzone. Le puzzavano un po' le ascelle per l'eccessiva sudorazione, però questo la rendeva ancora più genuina e appetitosa. - Tuttavia... forse... potremmo raggiungere un accordo... - Magari! Disse subito Mauro, guardando Irina in cerca di supporto. - Qualunque cosa serva... Aggiunse lei sorridendo. CONTINUA

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